Senza titoloE’ la prima uscita sulla lunga distanza eppure il nome Hate Inc. è già ben conosciuto e seguito nell’underground italiano. Merito certo dei promo e dei demo che hanno preceduto questo “art of Suffering” ma anche della formula sonora messa a punto dalla band romana [*tarantina], quella di un industrial elettrico e distruttivo. Pur con qualche suono EBM, il quintetto è infatti l’ottima risposta italiana ai Rammstein, con un sound non copiato ma rivoluzionato e una rabbia ai limiti del death che richiama i migliori Ministry, la furia dei Drown (ma chi si ricorda ancora di questa schizofrenica band?) e la velocità dei Killing Joke e Nine Inch Nails, oppure di un Marilyn Manson contenuto in una camicia di forza. “Art of Suffering” è un lavoro davvero riuscito, bombardamento a tappeto ceh rade al suolo la città. Gli Hate Inc. lo eseguono con tastiere che cercano di respirare in un assalto serrato di drumming e riff, mentre sopra, il leader fondatore Vincent Vega scarica le sue parole piene di dubbi su società e vita. Produce bene Victor Love dei Dope Stars Inc. Ottimo lavoro, una delle cose più belle (e riuscite) di sempre nell’ala del metal/industrial.

Fabrizio Massignani