Gli italiani Hate Inc, nati nel 2002 come one man band dalla mente di Vincent Vega, dimostrano con il loro interessanteArt of Suffering di avere molto da offrire al settore elettronico della musica.

Classificati da loro stessi come “Industrial Rock” nella loro pagina Facebook, i tarantini sfoderano un insieme decisamente vincente di elementi tipici dell’EBM, chitarre heavy quanto basta e molta bravura nel songwriting.

La band propone un industrial di matrice nordeuropea miscelato con quello americano, dalle sfumature più rock. Una combinazione di energia, rabbia, disperazione e melodia intrecciate con l’elettronica” recita la loro biografia; ed è esattamente quello che vediamo emergere dall’album, che alterna pezzi carichi e incalzanti come l’opener Hypnotist,Dissatisfaction o Harangue a brani più melodici ma sempre energici quali Fragments (presente anche nella bellissima versione acustica), Realinsanity e la lunga ed efficace Tear.

L’unica pecca sembra essere una qualità non eccelsa di registrazione, ma il prodotto finale resta comunque un ottimo biglietto da visita.

Buona anche la versatilità di Vincent nella veste di cantante, capace di alternare un gradevole pulito a un cantato più sporco e graffiante.

Consigliato a tutti gli amanti del genere, ma anche a chi non è molto avvezzo a simili sonorità. Have you ever felt this fucking way?!

Banshee

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