Electro, industrial e poi altro ancora. Ecco gli ingredienti della ricetta Hate Inc., appellativo che pare marchio di fabbrica per un project dai tratti estremi, e che fa della sofferenza più intima la sua icona più rappresentativa, ma in forma molto sofisticata. Il parallelo che ci viene più spontaneo è quello con Skinny Puppy e Nine Inch Nails, intrecci sonori che si spostano fino ad arrivare al Rock ed all’Alternative. A troneggiare su sfumature ed influenze varie è comunque l’Industrial, percorsi che vanno a confluire in un tessuto sintetico. Azzeccati i passaggi di chitarra, come anche la capacità di creare un’ambientazione onirica ed allo stesso tempo Electro. Mentalità decisamente aperta, che non si ferma di fronte al limite fisico, tendendo ad un cielo fatto di tentazioni e cupe nubi che si formano e ricostituiscono in un batter d’occhio. Un disegno sempre più intrecciato e che non può che stupirci, soprattutto quando le cadenze si fanno più lente a favore di un crescendo carico di pathos. Quattro pezzi sono ancora pochi, ma ci possiamo sbilanciare dicendo che questa formula made in Hate Inc. ci piace, soprattutto quando riesce a sublimare da ruvido e corrucciato a frizzante ed ispirato. Se le premesse sono queste, non possiamo che essere fiduciosi, sperando di avere presto tra le mani un’uscita più corposa.

Stefano Thiess

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